L'addetto antincendio è una figura obbligatoria per ogni azienda che ha almeno un dipendente. La sua responsabilità principale è quella di attuare tutte le misure di prevenzione e di sicurezza necessarie per evitare il rischio di incendi e di gestire qualsiasi evento correlato in condizioni di emergenza.
Per questo motivo, diventa necessario frequentare dei corsi di formazione obbligatori che permettono di acquisire le competenze necessarie per ricoprire questo ruolo in modo efficace e garantire la sicurezza degli utenti.
Quanti addetti antincendio in azienda ?
Non esiste un numero preciso di addetti antincendio che ogni azienda deve avere poiché dipende dalle dimensioni e dalle caratteristiche della stessa. A tal proposito, è essenziale formare più persone possibili e garantire in ogni momento la presenza di almeno un professionista in grado di gestire eventuali situazioni di emergenza.
Va precisato che il corso antincendio varia a seconda del grado di rischio dell'attività dell'azienda, del numero di dipendenti e dell'affluenza di utenti.
Infatti, il rischio incendio viene suddiviso in tre differenti livelli: 1, 2 e 3 (ex basso, medio e alto).
Come è articolata la formazione antincendio ?
Le attività a rischio incendio sono divise in tre categorie: basso, medio ed elevato rischio : dal 2022, il DM 10 marzo 1998 è stato sostituito dai nuovi Decreti 1, 2 e 3 settembre 2021 che definiscono i contenuti minimi del corso di formazione antincendio. In particolare, il DM del 02/09/2021 fornisce un elenco non esaustivo delle attività a rischio incendio, suddivise per grado di rischio.
Nella prima categoria , L 1 ,rientrano le attività che non possono essere classificate come medio o elevato rischio. In queste attività, si lavora con sostanze scarsamente infiammabili e le condizioni di esercizio non offrono molte possibilità di sviluppo di focolai. Inoltre, non sussiste la probabilità di propagazione delle fiamme.
Nella seconda categoria, L 2 , ovvero quella a medio rischio, rientrano molte attività commerciali ed espositive con superficie aperta al pubblico superiore a 10.000 m², stazioni e aeroporti con superficie coperta accessibile al pubblico superiore a 5.000 m2, interporti con superficie superiore a 20.000 m2, alberghi con oltre 200 posti letto, scuole di ogni ordine e grado con oltre 1000 persone presenti, uffici con oltre 1000 dipendenti, strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero o residenziale a ciclo continuativo o diurno e cantieri temporanei o mobili in sotterraneo per la costruzione, manutenzione e riparazione di gallerie, caverne e opere simili di lunghezza superiore a 50 m.
Sono incluse le attività di livello 2, ovvero i luoghi di lavoro compresi nell'allegato I al decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, con esclusione delle attività di livello 3. Sono inclusi anche i cantieri temporanei e mobili ove si detengono ed impiegano sostanze infiammabili e si fa uso di fiamme libere, con l'esclusione di quelli interamente all'aperto.
Infine, nella terza categoria, L 3, a elevato rischio incendio, rientrano le attività che presentano un rischio maggiore. Le attività a rischio incendio di livello 3 (ex alto rischio) includono stabilimenti di soglia inferiore e superiore, fabbriche e depositi di esplosivi, centrali termoelettriche, impianti di estrazione di oli minerali e gas combustibili, impianti e laboratori nucleari, depositi al chiuso di materiali combustibili aventi una superficie superiore a 20.000 m².
Attenersi alle norme
È importante attenersi a regolamenti e norme sulla prevenzione incendi per evitare eventuali problemi e garantire la sicurezza delle persone e delle attività. In particolare, è fondamentale rispettare le normative e le misure di sicurezza per le attività a rischio incendio, soprattutto nelle categorie a medio ed elevato rischio.
I corsi antincendio sono obbligatori ?
I corsi di formazione antincendio sono obbligatori per tutte le attività. Il monte ore necessario per ogni tipo di attività varia in base al livello di rischio a cui è associata. Ad esempio, per un'attività a rischio di livello 1, il corso di formazione ha una durata di 4 ore, che include anche una prova pratica di spegnimento incendio, ora obbligatoria. Per un'attività a rischio di livello 2, il corso prevede invece 8 ore di formazione e prova pratica, mentre per un'attività a rischio di livello 3, la formazione necessaria ha una durata di 16 ore ed è necessario superare una prova teorica e pratica presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco durante la formazione.
Gli aggiornamenti sono obbligatori ?
Si , ovviamente , ogni 5 anni e il monte ore dipende nuovamente dal livello di rischio. Per il livello di rischio L 1, l'aggiornamento richiede 2 ore di formazione, mentre per il livello di rischio L 2 sono necessarie 5 ore di formazione. Infine, per il livello di rischio L 3, l'aggiornamento richiede 8 ore di formazione.
Infine, è importante notare che il corso antincendio non può essere erogato in modalità e-learning, ma solo in aula. Questo perché è necessario che i partecipanti possano svolgere degli esercizi e delle prove pratiche, che non sarebbero possibili se il corso fosse svolto interamente online. In sintesi, la formazione antincendio è un aspetto fondamentale per la prevenzione degli incendi e la sicurezza sul lavoro, soprattutto in ambiti ad alto rischio di incendio.
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