Riparto dei fondi per le mense biologiche 2025: un’opportunità per rafforzare il controllo e la sicurezza alimentare nelle scuole
- Redazione

- 3 ott
- Tempo di lettura: 4 min
Introduzione
Con la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto 8 agosto 2025, è stato ufficializzato il riparto del Fondo mense scolastiche biologiche per l’anno 2025, per un importo complessivo di € 4.603.603. Gazzetta Ufficiale+2Gazzetta Ufficiale+2 .
Questa misura rappresenta un’occasione significativa per le amministrazioni regionali, gli enti locali e le scuole: non solo per sostenere l’accesso a mense più sane e a costi ridotti, ma anche per investire in strumenti di monitoraggio e controllo che garantiscano davvero la sicurezza dei pasti serviti, prevenendo rischi e responsabilità.
Riflettiamo insieme su come una parte (o una quota mirata) di questi fondi potrebbe (e dovrebbe) essere destinata a servizi specializzati come “Mense Sicure” di 626 School, per rafforzare la fiducia delle famiglie, tutelare la salute degli studenti e proteggere amministratori, dirigenti e imprese di ristorazione collettiva da potenziali conseguenze legali e reputazionali.
Il decreto in sintesi: come vengono distribuiti i fondi
Finalità | Percentuale | Importo stimato | Criterio di ripartizione |
Riduzione del costo a carico delle famiglie | 86 % | € 3.959.098,58 | Basato al numero di beneficiari del servizio mensa biologica per regione Gazzetta Ufficiale+2Gazzetta Ufficiale+2 |
Progetti di educazione alimentare/promozione del biologico | 14 % | € 644.504,42 | Ripartito tra le regioni (escl. Emilia-Romagna) secondo la popolazione scolastica 2024/2025 Gazzetta Ufficiale+2Gazzetta Ufficiale+2 |
Alcuni aspetti rilevanti:
Il fondo totale è notevolmente ridotto rispetto agli importi storici: già con la legge di bilancio 2024 si prevedeva un’ulteriore riduzione per gli anni successivi. Anci Lombardia
Le risorse verranno trasferite dalle regioni agli enti locali o alle stazioni appaltanti che erogano il servizio di refezione scolastica, secondo gli elenchi contenuti negli allegati al decreto. Gazzetta Ufficiale+3Gazzetta Ufficiale+3Gazzetta Ufficiale+3
La parte dedicata all’educazione alimentare (14 %) va intesa come un’occasione per promuovere la cultura del biologico, della sostenibilità e della qualità, ma è storicamente più limitata rispetto all’obiettivo primario di abbattimento dei costi. Orizzonte Scuola Notizie+1
Questa ripartizione è utile, ma da sola non garantisce che i pasti effettivamente erogati rispettino sempre standard elevati di sicurezza. In un contesto in cui intossicazioni alimentari ricorrenti continuano a verificarsi, gli enti locali e le scuole devono cogliere l’occasione per mettere in campo controlli efficaci e continuativi.
Perché destinare parte dei fondi al monitoraggio: rischi e benefici
1. Rischi che amministratori, dirigenti e imprese corrono
Responsabilità legali e civili: un episodio di contaminazione o intossicazione può diventare oggetto di contenziosi, con richieste di risarcimento da parte di famiglie.
Danno reputazionale: una scuola/ente locale accusata di non aver garantito la sicurezza alimentare perde credibilità agli occhi della comunità.
Ripercussioni politiche: amministratori locali possono subire pressioni, critiche e perdita di consenso.
Costi supplementari: richiami, richiesta di analisi straordinarie, eventuali ristori alle famiglie, aumento delle polizze assicurative, interruzioni del servizio.
2. Benefici di un servizio strutturato di monitoraggio
Prevenzione efficace: controlli continui, audit e verifiche analitiche permettono di intercettare problemi prima che diventino emergenze.
Trasparenza e fiducia: documentazione, referti e report rendono evidente l’impegno della scuola/ente verso la sicurezza, rassicurando famiglie e istituzioni.
Valorizzazione della spesa pubblica: i fondi spesi per monitoraggio diventano investimento (e non costo), perché proteggono l’integrità del sistema mensa.
Sostenibilità nel lungo periodo: riduzione degli eventi critici, ottimizzazione dei processi e mitigazione dei rischi legali.
In sintesi: destinare una quota ragionata del fondo alle attività di controllo non è un costo “extra”, ma un’azione strategica per tutelare tutti gli attori coinvolti.
Come strutturare una proposta “Mense Sicure” da inserire nel piano dei fondi
Ecco una proposta semplice (e modulabile) che enti locali e scuole possono adottare per prevedere il servizio di monitoraggio nei loro bandi o piani di spesa:
Voce | Attività proposta | Frequenza / modalità | Esempio operativo |
Audit igienico-sanitari | Ispezioni in loco nelle cucine/linee mensa | 1–2 volte per trimestre | Check list su igiene, flussi, formazione del personale |
Analisi microbiologiche sui pasti | Campionamenti su piatti serviti e materie prime | mensile / a campione | Es. salmonella, Listeria, coliformi |
Reportistica trasparente | Report dettagliati per dirigenti, comune e genitori | bimestrale / semestrale | Report sintetici + grafici + eventuali azioni correttive |
Formazione del personale mensa | Sessioni su buone pratiche igieniche, HACCP, protocolli emergenza | annuale | Webinar / corsi in presenza per cuochi, addetti distribuzione |
Gestione alert e follow-up | In caso di non conformità: piano di azione, verifica successiva | tempestiva | richiamo, revisione procedure, verifica successiva |
Suggerimento di budget indicativo: si può stimare di destinare un 1-3 % circa del totale del fondo mensa della realtà locale per attivare un sistema di monitoraggio credibile e continuativo (naturalmente da adattare in base a ampiezza, numero scuole, complessità del servizio).
Appello agli attori decisionali
Per gli amministratori locali
Valutate la possibilità di inserire nei capitoli di spesa del servizio mensa una voce specifica per il monitoraggio, garantendo che non rimanga un mero “optional”.
Promuovete bandi o convenzioni che prevedano espressamente controlli esterni e audit certificati.
Utilizzate i fondi 14 % (educazione alimentare) anche per azioni di promozione della trasparenza sui controlli effettuati.
Per i dirigenti scolastici
Pretendete che il servizio di mensa includa, fin dal contratto, obblighi di controllo e reportistica.
Coinvolgete le famiglie: rendete visibili (sul sito della scuola o attraverso comunicazioni) i risultati delle analisi e dei controlli periodici.
Inserite formazione al personale mensa nei vostri piani formativi istituzionali.
Per i genitori
Chiedete trasparenza: pretendete che la scuola pubblichi i dati delle analisi e dei controlli igienico-sanitari.
Supportate iniziative che promuovano mense sicure e biologiche: una comunità attiva può spingere le amministrazioni a fare scelte migliori.
Conclusione
Il riparto dei fondi 2025 per le mense scolastiche biologiche consente di finanziare da un lato la riduzione delle rette per le famiglie e dall’altro importanti progetti educativi. Tuttavia, senza un’efficace azione di monitoraggio e controllo, il rischio è che la qualità promossa resti solo sulla carta.
È qui che il servizio “Mense Sicure” di 626 School può fare la differenza: offrendo audit, analisi, report trasparenti e formazione, possiamo supportare amministrazioni, scuole e famiglie nel garantire che i pasti scolastici siano davvero sicuri, prevenendo danni, contenziosi e perdita di fiducia.
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